MIO NONNO PARLA CON GLI ANIMALI.
Prefazione.
Una bambina, tanti animali e il nonno...che riesce a parlare con loro. Incredibile! Già da piccolo l'aveva fatto, ma poi col crescere, tenta e ritenta, non ne era stato più capace e così aveva smesso di provarci.
Da poco tempo, però, come per miracolo ci riesce di nuovo. Gli animali gli raccontano le loro storie e lui è felicissimo di poterle passare alla sua nipotina.
Una bambina alla quale nessuno, finora, ha saputo raccontare né fiabe, né storie di animali. Troppi giochi elettronici, quelli che i suoi genitori si ostinano a chiamare "intelligenti", troppo "parcheggio" davanti alla TV, troppi impegni pomeridiani: corsi vari, lezioni, musica, sport.... ottimi parcheggi anche quelli. Mai un racconto fantastico, mai una fiaba. Richiedono troppo tempo... che non c'è mai. Intanto la bambina non sa parlare con gli animali. E pensare che le loro storie non sono molto dissimili da quelle degli uomini....
Storie...
Attraverso le quali è come se volessero insegnare al nonno e...al genere umano un qualcosa. Forse quei valori primordiali che stiamo man, mano perdendo per il troppo "viver correndo", per il voler "arrivare" a tutti i costi! Ma ci penserà il nonno! Riporterà lui, alla nipotina, tutto ciò che gli animali, via, via gli narreranno.....Fino a che ella non riuscirà, anche lei, a sentirli che, raccontano, raccontano, raccontano.....
1 - IL SEGRETO DEL NONNO.
Un impercettibile, silenzioso girare della maniglia e la porta lievemente comincia ad aprirsi. Nella cameretta tutto è immobile, tutto tace. Dalla finestra socchiusa penetra il solito, onnipresente raggio di luna che rende tutto bluastro. La mano rugosa esita un po' appoggiata su quella maniglia... di quella porta ed ora, sempre lievemente si appresta a richiuderla.
- Nonno.... - fa una vocina di bimba.
- Che fai? Non dormi? - le chiede allora il vecchio spalancando la porta e notando i suoi due occhietti aperti che stanno fissando il soffitto.
- No! Penso...-
- E perché pensi? -
- Perché così mi sembra di essere più grande. -
- Hai fretta di diventare grande? -
- Si, come la mamma, il papà....Anche se sono una bambina. Lui pensa sempre...lo vedo...e poi lo dice lui stesso : " Devo pensare a tutto io! -
- Ma quello è un altro pensare...Tu invece a cosa pensi? - Ora la voce della piccola assume un tono molto importante.
- Ai misteri della vita....-
- Buum! E che sarebbero i misteri della vita? -
- Non lo so, ma ci sto pensando.... -
- Dove hai sentito queste parole ? -
- In televisione...Tutte le settimane c'è un programma in cui parlano dei "Misteri della vita"... Parlano, parlano, poi litigano...e non ci si capisce niente...-
- Forse sei troppo piccola per...Perchè lo guardi allora? -
- Per capirci qualcosa.....- Il nonno gli si avvicina con fare quasi minaccioso.
- Non è che per caso mi stai prendendo in giro ! -
- Non ci capisci più niente, vero? - Alla vista del viso un po' imbambolato del vecchio scoppia a ridere.
- Ti ho fatto uno scherzo....Sapessi quanto ho dovuto pensare per mettere insieme tutto questo discorso... -
- Sei stata brava! Ora, però, smetti di pensare e dormi. -
- Non ho sonno...e poi posso anche fare tardi... domani mattina non c'è scuola. -
- E perché? -
- I maestri fanno sciopero! Dicono che lavorano troppo....e prendono pochi soldi. -
- Forse hanno ragione, ma vi sono tanti che fanno lavori più duri e ne prendono di meno.... Ai miei tempi i maestri...-
- Non ricominciamo sempre con i tuoi tempi.... raccontami una storiella, piuttosto.-
- I nonni non raccontano mai storielle...o sono favole o sono fatti veri. -
- Ma quali fatti veri? Le storie dei nonni sono tutte inventate...-
- No! sono tutte cose realmente accadute....anzi, è un po' di tempo che volevo farti una confessione, ma visto che non credi alle storie che ti racconto, non ti dico proprio niente. - finge di essere un po' dispiaciuto e la bambina ci casca.
- Che ora ti sei arrabbiato? -
- Arrabbiato no, ma non c'è più brutta cosa di quando uno dice le cose vere e invece non è creduto dalla gente. -
- Dai, che io ti credo....qualunque cosa mi dici. -
- Giura! -
- Giurare per una cosa così? -
- E' una cosa importante quella che sto per dirti...sto per farti una rivelazione che....-
- Allora giuro....dai. - Il nonno aspetta un po', come per farla concentrare su quello che sta per dirle.
- Hai mai sentito parlare gli animali? -
- Certo! -
- E dove? Quando? -
- In qualche film, nei cartoni animati....-
- Ma no! Io dico dal vero....-
- I pappagalli, i merli indiani.....-
- Non solo quelli...Tutti....tutti gli animali....-
- Ora sei tu che mi stai prendendo in giro! -
- Hai giurato!
- Va bene! - la bimba assume un'aria come di sufficienza - E cosa dicono? -
- Parlano di tutto, come noi. Raccontano fatti accaduti, si scambiano pareri...qualche volta hanno voluto fare due chiacchiere anche con me. - La nipote si drizza seduta sul letto e guarda con aria compassionevole il nonno.
- Hanno parlato..... con te? -
- Proprio con me! -
- Ho giurato! Ti devo credere! E per esempio....di che cosa avete parlato? - il suo tono di voce ha tanto l'aria come di chi si appresta ad assecondare un deficiente.
- Veramente non hai sonno? -
- Non ho sonno! -
- Veramente vuoi che ti racconti tutto?-
- Si! Dai! - Le sue affermazioni avranno anche quell'aria un pòo' ironica, ma al nonno fanno molto piacere.
- Allora aspettami un minuto. - e si alza dal lettino dove si era appena seduto.
-Dove vai? -
- Sorpresa.... - ed esce. Pochi minuti ed eccolo riapparire con un grosso librone in mano che assomiglia molto ad un album per fotografie.
- Che cos'è? - gli chiede la piccola
- Un album per le fotografie -
- Che foto vuoi farmi vedere? -
- Nessuna...Non ci sono foto....Ci ho scritto, invece, tutte le storie che via via ho sentito dagli animali e che ancora penso, ancora sentirò. -
- Si! Ora tutti gli animali si mettono a raccontare storie a te.....-
- Allora lo rimettiamo a posto. - fa per andarsene...
- Ma no! No! -
- Bambina mia, tu ci devi credere a quello che ti dico e che ho scritto, altrimenti rompi tutto l'incantesimo....e non sentirai mai parlare gli animali. -
- Va bene, racconta...-
- Prima però voglio dirti come sono riuscito a sentirli parlare. - Il nonno si mette comodo sulla poltrona, lei si stende di nuovo sul lettino.
- Sai quanto mi piace andare a raccoglier funghi...-
- Qualche volta hai portato anche me....-
- Si! Dunque, un giorno, tutto preso dalla ricerca mi ero allontanato un po' troppo... Ah! Ecco, guarda... - e così dicendo spalanca la finestra e gli indica un monte in lontananza. E' notte, ma il chiarore della luna mette ben in evidenza la sua sagoma.
- Vedi quel monte? Mi trovavo proprio lassù... nell'altro versante. Ad un tratto mi ritrovo a scendere verso un ruscello per passare dall'altra parte, quando mi taglia la strada un grosso tasso che non si cura affatto di me. " Buonasera!" mi fa e procede oltre. Rimango immobile, allibito, mentre esso si allontana. Il tempo di riprendermi ed ecco discendere dal viottolo altri due animali...insieme...non ci crederai...un gatto e una volpe....-
- E Pinocchio? - gli fa la bimba con sarcasmo.
- Non scherzare... Anche loro mi passano avanti incuranti. La volpe però, fermatasi un attimo, guardando nel cestino mi chiede? "Trovati i funghi?" Non riesco a rendermi conto se è il caso di risponderle o no. Anche loro procedono oltre e
prendono a risalire lungo il ruscello. Non so quanto tempo sono rimasto immobile con lo sguardo fisso verso il punto dove erano scomparsi. " Permesso?" mi sento dire ad un tratto alle mie spalle.....Un cerbiatto....un magnifico cerbiatto proprio in procinto di diventare cervo...." Mi faccia passare altrimenti arriverò tardi alla riunione..." " Che riunione? "mi venne spontaneo chiedergli senza rendermi conto che stavo parlando con un cerbiatto...con un animale.... " Tutti i fine settimana facciamo una riunione...per solito ci siamo tutti...ci raccontiamo dei fatti che ci sono accaduti, delle storie. Cerchiamo insieme di risolvere le situazioni in cui alcuni di noi sono dovuti incappare..senza mandarle tanto per le lunghe...come fate voi..." -
- Che voleva dire? - fa la piccola.
- Andando avanti lo capirai. Continuai a parlare con lui come niente fosse...mi veniva proprio naturale.
- Dove fate questa riunione? - chiesi.
- Qua sopra...c'è una grossa caverna...grande come quei campi con l'erba dove voi giocate con una palla -
- Addirittura! E che animali ci vengono? -
- Tutti! Anche quelli che per solito sono rinchiusi in gabbia, se lo vogliono. Anche quelli che fanno parte dei circhi di passaggio. -
- E come fanno a liberarsi, ad uscire dalle gabbie, a non farsi vedere mentre si allontanano? -
- Questo è un segreto che non possiamo svelare...ci sono cose che voi umani, con la vostra logica, non potrete mai arrivare a spiegarvi...dovete crederci e basta! D'altronde mi risulta che siate abituati a credere anche a cose che non riuscite a capire. Comunque mai nessuno si accorge di niente. -
- E a queste riunioni....- non sapevo come chiederglielo,strano! Non sapevo come chiedere una cosa ad un animale.Mi feci forza, - A queste riunioni...possono partecipare anche gli uomini? -
- Certissimo...anzi, dovrebbero...ma non viene quasi mai nessuno...solo sporadiche volte vi è stata qualche presenza. Tanto, ma tanto tempo fa, sono venut, per diverse volte un certo Esopo,dalla Grecia, poi Fedro da Roma Antica. In seguito un francese , La Fontaine, due fratelli...i Grimm, poi un Andersen...Ultimamente un paio di inglesi, tali Kipling e Orwell. Il più che è venuto e che si è fatto notare, però,è stato un americano mattacchione e simpaticissimo.... si chiamava Walt Disney. Anche qualche italiano è venuto : Collodi, i Pagot...-
- Quelli del Pulcino Nero...-
- Poi una signora di cui non ricordo il nome e che si portava
sempre dietro un sorcetto dolcissimo che chiamava Topo Gigio....Per il resto ben poche presenze.
- Ma tu come fai a sapere di queste presenze...mi sembri molto giovane. -
- Le cose, i fatti, i racconti....ce li hanno passati i nostri anziani....ai quali, a loro volta li hanno passati i loro....Qui da noi i vecchi sono tenuti in molto rispetto....mica come da voi.. A differenza di voi umani che potete leggere e scrivere, noi non sappiamo farlo...solo parlare e così l'unica conoscenza ci viene dall'esperienza degli anziani e dalle loro storie. - allora mi feci ulteriormente coraggio :
- Io potrei venire? -
- Penso proprio di si....se sei riuscito a parlare con me...se hai capito la mia lingua penso senz'altro che non possano esserci problemi.... Non so se hai capito bene come funziona.....Se tutti quei personaggi che sono venuti lo hanno fatto è perché sono riusciti a capire ciò che dicevamo e perché erano in grado di parlare con noi... Chi invece non si è mai visto, e sono la stragrande maggioranza, invece, evidentemente non c'è riuscito.-
- Ho capito! - gli risposi tutto soddisfatto e incuriosito.
Allora, se hai deciso, seguimi....sbrighiamoci che è tardi. - Presi a seguire il cerbiatto. Lui era agilissimo, io invece facevo fatica a risalire il pendio lungo il ruscello.
- Quanto manca? - chiesi in un momento in cui sembrava non ce la facessi più.
- Siamo quasi arrivati...forza! -
- Sono vecchio io...mica come te....- Eccoci finalmente giunti innanzi alla grande caverna... l'apertura della quale, però, è messa in modo tale che anche passando nei paraggi era difficile accorgersi della sua esistenza. Facciamo per entrare e ci passano fra le gambe, (le mie e..... zampe quelle del cerbiatto) tre o quattro grufoletti tutto pelo:
- Correre, correre....- si andavano dicendo fra loro. Un paio di scoiattoli, un coniglio ed un furetto. "Strano" pensai, " Un coniglio ed un furetto insieme...." La caverna era immensa e di animali ce n'erano veramente tanti....I più lontani facevo una certa fatica a distinguere a quale razza potessero appartenere. Mi sembrò tanto di essere un nuovo "Noè"! Nessuno, però, si curò di me, nessuno che manifestò un che minimo atto di meraviglia....Stava parlando una giraffa....me ne accorsi perché con la sua statura sovrastava tutti. Parlava con calma e con debole voce, ma stranamente, pur non essendoci alcun altoparlante, la voce arrivava chiarissima fino a me che propriamente non è che le stavo molto vicino.
- Spesso parla lei perché è la più alta e così tutti la possiamo vedere e sentire. - mi spiegò infatti il cerbiatto.
- Ma com'è che si sente così bene? -
- Non si era detto che voi umani con la vostra logica tante cose non potete riuscire a comprenderle? -
- E' vero! - me ne stetti là dentro non so quanto tempo... senza che nessuno mi si filasse affatto. Solo il cerbiatto di tanto in tanto mi rivolgeva la parola per darmi qualche chiarimento.....Potei ascoltare diverse storie, quella sera, ma poi cominciò a farsi tardi e dovetti tornare a casa. Ero un po' affaticato, ma l'amico cerbiatto, ormai penso proprio che potevo cominciare a chiamarlo così, non mi abbandonò un attimo, fino al margine del bosco dove avevo parcheggiato la macchina. In seguito tornai diverse volte, e.... ci vado ancora, a quelle riunioni. Ormai sono in grado di scambiare anche qualche parola con altri animali. Una cosa ho potuto riscontrare : che sono molto, ma molto simili a noi. Ora tutte quelle storie che ho sentito ho cercato di riportarle in questo librone. Alcune me le ricordo a mente, altre no...così non rischio di dimenticarmene qualcuna. Se vuoi un po' alla volta te le racconterò...-
- Si...me le racconterai, ma ora mi è venuto sonno... Buonanotte nonno. -
Il vecchio, alzatosi, gli fa una carezza sulla fronte e s'appresta ad uscire guadagnando la porta.... lievemente come era entrato. Ha la sensazione che a tutte quelle sue cose la piccola ha creduto ben poco.
2. L’UNIONE FA LA FORZA.
Papà,ci pensi tu ad accompagnare Violet a scuola? Io devo passare in banca…-
- La accompagno io…E’ pronta? -
- Sono prontissima! -
- Buongiorno signorina! - Silenzio…- Ehi! Ragazzina,quando uno ti dice “Buongiorno“, devi rispondere “Buongiorno”…sempre,chiunque egli sia…anzi,piccolina,toccherebbe a te dirlo per prima. -
- Va bene! Allora” Buongiorno nonno. -
- Oh! Brava…Buongiorno….Andiamo. -
S’incamminano verso la scuola. La piccola frequenta la terza elementare, ma a sentir la maestra….le maestre, potrebbe anche essere considerata da quarta ed anche da quinta. Non è l’unica che si ritrova con un’intelligenza superiore alla classe che frequenta… E allora, oggi come oggi, o sono più emancipati i ragazzi o sta indietro la Scuola….
- Nonno, questa notte ho sognato che tu parlavi con gli animali. -
- Non l’hai sognato…ieri sera prima che ti addormentassi… ti ho raccontato di un mio incontro…-
- Ah! E’ vero! …con un cerbiatto. Poi ci hai anche parlato . -
- Non solo con lui… - Il bimba si ferma, si stacca dalla sua mano e piantandosi con le mani ai fianchi gli spiattella:
- Non ci credo! Gli uomini non parlano con gli animali…
- Ieri sera hai giurato che…-
- Ieri sera avevo sonno.-
- E va bene! Mica ti posso obbligare a credere…lasciamo stare le cose come stanno e non ne parliamo più - Il nonno è vecchio ed i vecchi,nella loro saggezza sanno benissimo che per ottenere una cosa da un bambino bisogna chiedergli l’esatto contrario. Ad esempio: fa delle storie perché non vuole mangiare la sua merenda? Basta dirgli : ”Guai se ci provi a mangiare la merenda! ” ed in un batter d’occhio la fa fuori. Infatti la nipotina eccola ritornare sul discorso:
- Non si è mai sentito che gli uomini parlano con gli animali…-
- Quasi tutti, la maggior parte…ma qualcuno ci riesce e fra quei qualcuno da un po’ ci sono anch’io. - Perché da un po’ ? -
- Ieri sera non te l’ho detto,ma da bambino,per un periodo di tempo ci sono riuscito…-
- Perché per un periodo di tempo? Perché dopo non più? -
- Avevo su per giù la tua età…C’era la guerra…i bombardamenti ed i miei decisero di portare la famiglia lontano dalla città, dove c’era meno pericolo. Andammo a finire a casa di una cugina del babbo in un casolare semi sperduto sui monti intorno a Norcia. Un periodo di grandi faticate poiché per ripagare gli zii della loro ospitalità li aiutavamo nei loro lavori…Per il babbo e la mamma erano lavori,ma per noi bambini erano un divertimento. Pascolare il gregge di pecore e capre,mungerle,fare il formaggio,lavorare nei campi, raccogliere le lenticchie, preparare le conserve,andare alla ricerca di more, lamponi, mirtilli, per farci la marmellata, preparare salsicce e salami…il pane…e chi se l’è più scordato il profumo di quel pane appena sfornato dalla zia…Una vita nella tranquillità della campagna lontano dai rumori e dal via vai della città…perché anche allora in città c’era confusione…che ti credi ?Ebbene,in quel periodo mi capitò,più di una volta,di parlare con gli animali : cani, pecore, galline, maiali, mucche… ma anche con una volpe, con un tasso, un falco…con altri che non ricordo…. E mi parve una cosa molto naturale. Dopo che ritornammo in città,non riuscii a sentir più parlare alcun animale…Ma che ti sto a raccontare queste cose che tanto tu non ci credi? - Il nonno continua con la sua tattica.
- Che bisogna fare per parlare con gli animali? -
- Bisogna essere… o tornare bambini. -
- Ma io sono una bambina …e non li sento parlare. - Il vecchio si ferma un attimo,la guarda e poi cerca di spiegarle qualcosa più grande di lei…e forse più grande di egli stesso.
- Vedi? La cosa e un po’ difficile a spiegarsi…l’essere bambini non è necessariamente una questione di età,ma piuttosto una questione di innocenza… di distacco dalla banale realtà. E’ un aggrapparsi ai sogni,alla fantasia. Non sempre,perché purtroppo la vita è fatta di cose concrete,di corsa al lavoro,le compere,le banche,la carriera,i soldi….. e poi musica,cinema televisione sport,giochi elettronici…le vacanze…Ecco,le vacanze… Almeno durante le vacanze bisognerebbe approfittarne per ritornare bambini…Invece il più delle volte ci si va a stancare più che se avessimo lavorato….-
- Non ci ho capito niente! -
- Hai ragione…in seguito cercherò di spiegarmi meglio con qualche esempio più facile…. Aspetta un attimo che compro il giornale. In prima pagina un titolo a nove colonne “ Si va verso un governo di Grande Coalizione.” Il nonno ci butta uno sguardo ed esclama:
- Finalmente hanno cominciato a capirci qualcosa. -
- Che cosa,nonno? - la piccola ha letto anche lei,ma non ha capito di cosa possa trattarsi. Grande Coalizione significa che due schieramenti politici,oggi antagonisti, cercano di venirsi incontro e di mettersi insieme a governare per il bene di tutta la Nazione piuttosto che ”farsi i dispetti” e correre di continuo per cercare di accaparrarsi una poltrona…-
- Perché? Non ci sono per tutti? Ne comprassero di più…- Il discorso della bambina fila ed il nonno sorride. Cerca di spiegare.
- Dopo le elezioni, se una delle parti ha vinto con molto scarto di voti,deve senz’altro governare cercando di farlo bene altrimenti poi alle prossime non vince più. - Cerca di farla più semplice possibile…- Se invece le forze sono pressoché uguali,con un piccolo margine di voti, è bene che ci si metta d’accordo…insieme…altrimenti non si riesce a governare….- Violet non risponde. E’ distratta e allora il nonno capisce che quei discorsi sono un po’ troppo difficili per lei. Pensa allora che sia proprio il caso di usare il linguaggio degli animali. Le loro storie che sono molto simili a quelle dell’essere umano.
- Abbiamo un po’ di tempo prima che cominci la scuola? -
- Ah,si! Sono sempre una dei primi ad arrivare…a volte anche prima della maestra..Cosa vuoi fare? -
- Vorrei raccontarti di che sono stati capaci un gruppo di scimpanzè....tanto per parlare di coalizione....me ne ha parlato l'amico cerbiatto poche sere fa.-
- L'amico cerbiatto.....se fossi in te non mi farei tanto sentire a dire di queste cose....-
- Ecco che non ci credi di nuovo...lasciamo perdere....-
- Macché lasciamo perdere! Racconta. -
- Senti, piccola, facciamo un patto una volta per tutte...in piena libertà da ambo le parti. Io sono padrone di raccontare di queste storie...che non è male che un a bambina come te le ascolti, e tu sei padronissima di non credere che me le hanno raccontate direttamente gli animali. Comunque le storie ci sono e sono anche molto belle e significative. -- D'accordo, non litighiamo più....Facciamo la "coalizione"...- Il racconto dell'amico cerbiatto comincia così .“ Una numerosa comunità di scimpanzè aveva preso possesso di un angolo di foresta. Un bel posto dove non mancava proprio nulla. Alberi con frutta e fogliame da mangiare, radici ed erbe saporitissime, un ruscello per bere e bagnarsi,una radura per scorrazzare e per far capriole …. Le uniche cose che scarseggiavano erano le palme di banane e si sa che gli scimpanzè sono ghiotti di banane. Una specialmente era cresciuta in modo tale che il cespo dei frutti si trovava in una posizione che non permetteva la sua raccolta. Troppo alta da terra e troppo storta per poterci arrivare via tronco senza cadere. Gli scimpanzè guardavano il cespo di banane che naturalmente ,ogni anno ,era sempre più bello degli altri, con occhi golosi, ma più che guardarlo non potevano fare. Dovevano accontentarsi di quando,ormai semi fradice, cadevano da sole. Qualche scimmiotto più grande, atteggiandosi a Superman, ogni tanto cercava,in qualche modo di arrivarci provocando l’invidia e le rimostranze degli altri che a loro volta non erano riusciti. Si scatenavano allora grandi litigate,ma erano litigi senza senso in quanto,alla fine doveva desistere anche lui per la troppa difficoltà dell’impresa. Era più che altro una questione di principio poiché con tutte le altre cose che c’erano da mangiare,quel casco di banane faceva, si , gola, a non è che poi fosse tanto necessario per il sostentamento del gruppo. Un anno però vi fu un bel colpo di siccità e tante colture vennero a scarseggiare. Di contropartita, quelle banane, in passato mai si erano presentate così rigogliose ed invitanti. Inoltre il gruppo si era fatto più numeroso e quella grazia di Dio cominciava anche ad assumere un fattore vitale…almeno fino a che la pioggia non avesse un po’ riportato alla normalità la situazione. I tentativi dei vari Superman si fecero sempre più numerosi, ma i risultati sempre i soliti. Fu allora che il più vecchio del gruppo,quello che se ne stava in disparte come fosse stato ormai un peso per la comunità decise che era tempo di trovare una soluzione… e se non la trovava lui che era saggio nessuno l’avrebbe mai trovata. I più piccoli, poi come se avessero letto i pensieri che gli rimuginavano nella testa,gli si erano fatti sotto e frignavano disperati, forse per la fame…come fosse colpa sua. Sapevano benissimo che se fossero andati a lagnarsi con qualche adulto si sarebbero procurati anche qualche sberla…invece con il vecchio…Questi, ad un tratto si alzò di scatto e sbracciando ed emettendo dei grugniti cerco di radunare intorno a se tutti quei baldi giovinastri ex Superman. Cominciò a confabulare con loro.”
- Cosa gli disse? - la storia cominciava ad incuriosire la bambina.
- Nessuno lo ha mai saputo…neanche il cerbiatto. Ma si può intuire dal loro successivo modo di fare…-
“ Erano una decina…il vecchio li radunò proprio sotto l’appetitoso casco di banane ed incominciò ad impartire ordini. Picchiandoli sulle spalle prese i cinque più robusti e mettendoli in cerchio fece in modo che si passassero,l’un l’altro, le braccia intorno alle spalle. Poi con i gesti cercò di far capire ad altri tre che dovevano salire sulle loro spalle..e poi ancora agli altri due sulla spalle di questi. Avevano formato una torre, ma ancora non ci si arrivava alle banane. Di giovanotti non ce n’erano più…sarebbe bastato un altro… Ecco allora uscire dal gruppo degli spettatori molto interessati a quel nuovo gioco,una femmina,una giovane mamma che senza aspettare il benestare di alcuno balzò sulle spalle dei suoi compagni ed in un battibaleno si portò sulla sommità della torre. Sembrava fatta ed invece,per quanto si stirasse non riusciva ancora a toccarle. Bastava veramente poco. Nei suoi tentativi un po’ scomposti per afferrarle, la piramide oscillava paurosamente e,benché fossero degli scimpanzè molto abili,c’era il rischio che qualcuno poteva anche farsi male. Il vecchio,a questo punto vista la mal parata, si portò dietro un cespuglio ed in breve ne uscì impugnando un grosso bastone. Gli astanti che fino ad allora avevano fatto il tifo ed incoraggiato i loro beniamini indietreggiarono un poco temendo chissà che cosa, ma il vecchio si avvicinò alla torre “scimmiesca” e porgendo loro il bastone cercò di farsi capire che dovevano passarlo su,alla femmina. Questa capì al volo e presolo cominciò a menare dei grossi colpi sul punto più fragile del casco…vicino all’attaccatura al tronco. Ad ogni colpo la torre vacillava e si rischiava veramente di rompersi il collo. Alla fine il casco cedette ed andò a schiantarsi in terra con un gran tonfo. Si guastò la piramide e tutti insieme si fece festa… a tutti…perché tutti in qualche modo avevano contribuito alla buona riuscita dell’impresa. La comunità degli scimpanzè potè usufruire per diversi giorni di quelle banane, specialmente i più piccolini e coloro che avevano più bisogno di sostanze nutrienti. Fino a che non tornò la pioggia a favorire,di nuovo, nella foresta, la crescita di fogliame fresco, di frutti e di radici. Ma ciò che ebbe più importanza fu il fatto che negli anni successivi poterono sempre usufruire di quelle deliziose banane. Ormai avevano imparato come coglierle. Anzi proprio quel giorno ,in seguito, fu sempre considerato come un giorno di festa…una di quelle ricorrenze festose di voi umani…”
- Tutti insieme erano riusciti…- alla piccola la storia è veramente piaciuta..
- Tutti insieme erano riusciti ad ottenere qualcosa che da soli non sarebbero mai riusciti a raggiungere… “ L’unione fa la forza “ mi disse alla fine l’amico cerbiatto. -
“ L’unione fa la forza “! - ripete la bambina. Tante finezze del racconto forse non le ha afferrate, ma una cosa gli è rimasta impressa da tutto il racconto…proprio questa frase del cerbiatto…amico del nonno “ L’unione fa la forza!
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