FINALMENTE UN SOFFIO DI VENTO
...a chi sbaglia, ma poi... ce la mette tutta per venirne fuori...
Prefazione.
Un "Alto Esponente di un'Alta Istituzione" convoca un artigiano restauratore per affidargli un gruppo di giovani, tutti, chi in un modo chi in un altro, con una certa pendenza con la Giustizia.
Gli offre la direzione di un Progetto che prevede giornate lavorative in un laboratorio di restauro di mobili, appositamente creato per loro, piuttosto che "bighellonare" nella cella di un carcere o lo stare incollati davanti alla Tv agli arresti domiciliari.
Sei o sette elementi ognuno con le proprie problematiche e con caratteri più o meno difficili.
Man mano che passa il tempo fra l'artigiano ed i ragazzi il rapporto si fa sempre meno tecnico... sempre più umano.
Diventano amici e non hanno più nessuna remora a parlare del loro passato, del presente e, cosa più importante, del futuro.
Discutono, litigano, scherzano, si fanno dispetti e man mano quella loro avversione verso la Società esterna si attenua.
Cominciano a fare progetti....
Finale con molte sorprese.
1 L’ INCARICO.
Nel salire le scale di quel palazzone ha la sensazione di esserci già stato. Impossibile, mai visto. Eppure quei rosoni pacchiani, gli stucchi “finti antichi”, quella ringhierona possente gli sembra già di averli visti in qualche altra parte. Quelle cose strane…Passi per una via da una cinquantina d’anni e non hai mai notato che sull’angolo di una casa, in basso a destra, il muratore di allora nel costruirla ebbe la felice idea di incastonarvi una bella pietra che sembrava fatta apposta per quell’angolo….Proprio precisa! Solo che su quella pietra figura una scritta appartenente al primo periodo Etrusco…Una scritta strana di circa trenta secoli fa. Venne una volta uno studioso di Arte Etrusca, dall’ Australia, che “con molta devozione” vi si inginocchiò innanzi, era molto in basso, e cominciò a decifrarla parola per parola. Alla fine, dall’emozione quasi gli veniva da piangere. “ Unìca” continuava a ripetere…”Unìca”…E tu ci sei passato davanti chissà quante volte e non l’hai mai vista. O se l’hai vista l’hai guardata pensando ad altro…Mai che ti sia soffermato a guardarla di proposito. Ora invece ti ritrovi di fronte ad una scalinata che sai per certo di non aver mai salito…e ti sembra di esserci già stato altre volte…Sta a vedere che chi predica la reincarnazione…
Come imbocca il lungo, esagerato corridoio gli si fa avanti un usciere, uno di quei simpatici ometti con la giacca verde e la cravatta in tinta che non se la tolgono mai e che esibiscono con tale disinvoltura che ti fanno dubitare sul fatto del togliersela perfino la sera, a casa. “ Secondo me questo vestito così ci va pure a letto e ci fa perfino all’amore…” gli viene da pensare…
- Desidera? -
- Sono Luigi Nerbulli…Ho un appuntamento con il dottor Palmisano. -
- Chi devo annunciare? - Chissà perché, uscieri, portieri, segretarie di norma ti fanno ripetere sempre il nome due volte.
- Luigi Nerbulli. - L’uomo in giacca e cravatta verde sparisce in fondo al corridoio ed egli tira su dalla tasca una specie di biglietto-invito. Riguarda la firma: un Dott. cancellato e poi V. Palmisano. Anche questo nome, come le scale non gli risulta nuovo: “ L’ho già sentito da qualche parte…forse un compagno di scuola…o uno che ha fatto il militare con me. Ha cancellato il Dott….Comunque un nome di tanto, tanto tempo fa.”
- Venga. - gli fa l’usciere dal fondo del corridoio. Si avvia a passi lunghi e non appena questi gli spalanca la porta dal di dentro:
- Caro vecchio Luigi! - questi a dir la verità rimane un po’ meravigliato nel vedere quel signore pelato che si alza dalla poltrona e lo chiama “Caro vecchio Luigi”!
- Che fai, non mi riconosci? - ecco, ora ad agevolare il riconoscimento non è tanto il suo aspetto fisico, ma piuttosto il timbro di voce un po’ nasale. Esita ancora un attimo e poi:
- Palmisano! Vittorio Palmisano…Che ti venga…E che ci fai qui? Come ci sei arrivato? L’ultima volta che ci siamo visti, credo una trentina di anni fa, facevi l’insegnante…-
- La Politica…appoggi un Partito e poi il Partito ti appoggia…-
- Già! Corri per Qualcuno e poi quel Qualcuno corre per te…-
- Funziona un po’ così. -
- Ma che sei? Consigliere, Assessore, Presidente…Ministro? Sai, ci capisco poco. -
- Di più. -
- Come… di più! -
- Vedi, tutti quelli che tu hai menzionato cambiano ad ogni legislatura, o quasi, a seconda di chi “la spunta”…noi no, restiamo sempre al nostro posto. -
- Noi chi? -
- Noi funzionari, noi dirigenti…ognuno di noi ormai è più che esperto nel proprio campo mentre quelli arrivano che ne sanno poco o niente riguardo a ciò di cui dovranno occuparsi.
Dei veri “ignoranti, all’inizio, proprio incapaci di affrontare le problematiche dei loro Ministeri o Assessorati….come i bambini quando non sanno fare i compiti. Siamo noi che tiriamo avanti “la baracca”…-
- E tu di quale baracca ti occuperesti? - Vittorio non ci pensa nemmeno a rispondergli subito.
- Ma che aspetti a sederti…-
- Veramente aspettavo che qualcuno me lo dicesse…-
- Senti, amico mio, non cominciare a fare lo stronzo con me! - Ecco, a Luigi sembra di essere ritornato ai vecchi tempi….il ghiaccio è rotto. -
- Come mai mi hai chiesto di…. “presentarsi urgentemente per discutere di cose che la riguardano”? - mostrandogli il biglietto d’invito - Ricevere un simile invito da codesta Istituzione…devo dire che mi ha messo un po’ di apprensione…certo che ne avete di stile! -
- Bevi qualcosa? Vedi, mi posso permettere anche un piccolo bar qui in ufficio. -
- Qualcosa di leggero. -
- Un Martini? -
- Va bene….Allora dimmi. - I movimenti di Vittorio però sono molto lenti, come di chi volesse prendere tempo.
- Abbiamo saputo che ultimamente ti dedichi al restauro di mobili…-
- Avete saputo chi? Ma quanti siete? -
- “ Plurale Majestatis…” Mai sentito nominare? -
- Ah! Come il Papa, come i Regnanti….Si, mi diverto a fare qualche cosa. Mi è venuta questa passione ora che sono diventato vecchio…-
- Allora sarei vecchio anch’io? -
- Per stare dietro ad una scrivania con una penna in mano o davanti ad un computer non si è mai vecchi. Lavorare nei campi, per esempio, è un po’ diverso…Vedi, non è che nello spirito mi sento proprio vecchio, ma invece lo sono e me lo ricordano le ossa…Ho una spalla che come passo un paio d’ore con il pennello comincia a farmi un male terribile…specie di notte…. -
- Di notte con il pennello in mano? - Luigi non raccoglie la battuta dell’amico.
- Scherza, scherza…..Per non parlare delle ginocchia che come mi chino per raccogliere qualcosa, non se la sentono proprio di rimettermi dritto…Mi devo aiutare sempre con un bastone, con una stecca, capisci? Nello spirito non mi sento affatto vecchio, ma è tutta l’impalcatura che non da più retta allo spirito….-
- A me mi succede con il “ virgulto”….qualche volta…Col pensiero me ne farei chissà quante, a ripetizione e invece… Ma di rado, intendi, molto di rado…-
- Di rado, di rado…In quel campo, grazie a Dio non ho grossi problemi…ho preso per razza del babbo. Ha dato fastidio alle donne, specie alle ragazze, fino agli ultimi giorni. Sempre con grande garbo e grande signorilità tanto che quasi, quasi queste se ne avevano a male, se lui per caso si trovava una volta tanto a non stuzzicarle. “ Sor Raimondo che v’è successo? Non vi piaccio oggi? “ e così via… Si vantava, seppur anziano, di appartenere a quella categoria di uomini amanti della conquista. Ci provava sempre….ma se per caso si accorgeva che la cosa le “scocciava”un po’, allora con molta creanza la faceva subito finita….con le avances. -
- Ho un vago ricordo…-
- E’ morto che sono pochi anni… un grand’uomo, una bella figura, più fuori dalle righe che dentro…in qualsiasi periodo della sua vita….anzi, invecchiando ancor di più. Estroso e anche…un po’ “stronzo“, a volte! Sapessi che razza di direttive ha lasciato per testamento riguardo il suo funerale! Roba da far venire i capelli bianchi alle mie sorelle. Io e i miei ragazzi eravamo per esaudire tutti i suoi desideri, ma loro due, mia moglie e la mamma…le donne, insomma non se la sono sentite di ingaggiare due o tre ballerine brasiliane che ballassero in costume un po’ “così”durante il funerale. -
- Così aveva lasciato scritto? Fortissimo! -
- Eh! Si! Fortissimo, ma è sembrata loro di cattivo gusto… Effettivamente… non per la cosa in sé stessa, ma sai com’è, nell’ambito di questa società nella quale il perbenismo falso e ottuso la fa da padrone…Non hanno capito che il babbo con questa trasgressione intendeva architettare la sua rivolta onde poter dare un ulteriore schiaffo a tutti i “sepolcri imbiancati”, a tutti i “volemose bene” a tutti i “ quant’era buono, quant’era bello…” Gente che ha sempre odiato! Diceva sempre che lui all’inferno ci sarebbe andato, ma che avrebbe avuto un immenso piacere nell’ incontrarci tanta gente che nessuno se lo sarebbe mai aspettato di trovarla lì….al di fuori di ogni sospetto! Tanto per farti capire quanto aveva in odio la falsità.
- Tua madre vive ancora? -
- Macché! Non ci crederai, ma dopo la morte del suo uomo….Ha accettato la sua perdita con grande padronanza di sé. Non l’abbiamo vista tirar fuori una benché minima lacrima, anzi, si mostrò molto euforica e brillante con chi in quei momenti ci è stato vicino. In questo ha voluto senz’altro seguire le direttive del vecchio che aveva richiesto “niente lacrime, ma piuttosto molta allegria“. Qualcuno forse avrà pensato che non gliene importasse niente della sua dipartita, invece…roba da non credere…Poche sere dopo confidò a mia moglie : “Senti….Raimondo, specie ultimamente ha scritto tanto, ma tanto…ha riempito di scritti una decina di vecchie agende. Qualcosa ho già letto. Ora voglio finire di leggere tutto e poi…vi lascio anch’io…che ci sto a fare più…però, a differenza di quel matto, non voglio tanto casino! Anzi, in meno lo sanno e meglio è! Se mi avete voluto bene tenetevi il dolore, o che so io, tutto per voi, tanto agli altri…..” Intanto che si ritirava a leggere ci accorgemmo che cominciava come “a vegetare”. Se ne stava perennemente chiusa nello studio del babbo, sulla sua grandissima poltrona. Neanche i più piccoli, i figli dei miei figli e dei miei nipoti, riuscirono a tirarle su il morale. Una sera, dopo un paio di mesi, ci ha detto tranquillamente: “ Ho finito di leggere tutti gli scritti del mio vecchio…ho lasciato il cassetto della scrivania aperto…leggeteveli anche voi….” La mattina dopo l’abbiamo trovata che “sembrava dormisse”… come si dice e come odiava sentir dire mio padre. Stesa sul letto proprio in “posizione da morta”, con un biglietto, una lettera, stretta nel pugno sinistro….una sua vecchia promessa fatta al suo uomo….-
- Accidenti! Mi hai fatto venire la pelle d’oca….Praticamente si sarebbe fatta morire…
- Un giorno 18 del mese…Non ti dico quante volte ricorre il numero 18 nella loro vita…ci starei fino domani mattina ad elencarli tutti. Era il loro numero nella buona e nella cattiva sorte. -
- Una bella storia! -
- Non mi avrai convocato per raccontarti le dipartite dei miei cari! Eravamo rimasti al restauro se non erro. Dunque, mi sono dato al restauro per far un piacere postumo al mio vecchio che ci teneva tanto che proseguissi il di lui mestiere. Volle insegnarmi qualcosa fin da ragazzo. “ Nella vita non si sa mai!” mi ripeteva sempre, ma io mi sentivo più portato ad intraprendere un’attività commerciale seppur integrandola con lavoi artigianali…Tu non hai mai visto la mia bottega….-
- No -
- Una volta era un’accozzaglia di cose vecchie, antiche, modernariato, quadri stampe, lavori artigianali e artistici, oggettistica da rigattiere…Di tutto un po’. Ora però Sara, la mia ultimogenita….-
- Ma quanti figli hai? -
- Quattro…Tre maschioni e poi la femminuccia…Sara…. Si è laureata all’Accademia di Belle Arti e così pure il suo fidanzato che speriamo diventi suo marito. In attesa di un lavoro che si confà ai loro studi… oggi mi pare che sia tutto un precariato… hanno voluto prendere in mano la gestione della bottega ed ora l’hanno trasformata in una specie di Galleria d’Arte con cose molto belle, ricercate e di mercato. Li ho lasciati fare volentieri e così, dopo vecchio, libero da altri impegni mi sono dedicato al restauro…-
- Ma insomma! Finiscila con questo vecchio! Non tanto per te…ma per me che ho la tua stessa età. -
- Illuso! Mio padre, di lassù, sarà contento ora che mi sono dato al suo mestiere. “ Nel fare un restauro, uno si sente un po’ come il Cristo che risuscita Lazzaro,” mi ripeteva spesso .
Non aveva tutti i torti. Prendere un mobile, diciamo morto, da gettare, da bruciare e riportarlo a nuova vita è un po’ come resuscitare un morto. -
- Seppur con un po’ di mal d’ossa….tu poc’anzi ti sei lagnato…-
- Ma quanto hai intenzione di tenermi qui? Mi pare tanto che tu faccia di tutto per non affrontare il discorso riguardante questa”urgente convocazione”. A te lo stipendio corre ugualmente, io invece se perdo due o tre ore in chiacchiere non me le paga nessuno! -
- Ti ho chiamato per farti fare….da cavia! - finalmente Vittorio comincia a sbottonarsi.
- Alla faccia! Non so come ringraziarti! Sarebbe a dire? -
- E’ una cosa seria e conoscendoti per com’eri da ragazzo… -
- Com’ero? -
- Eri il più tollerante, il più comprensivo, il più altruista…il colmo dell’abnegazione…-
- Ehi, alt! Mi pare tanto che tu, con una sviolinata del genere, o mi stai prendendo per il culo o stai per fregarmi. - Vittorio continua senza curarsi affatto delle sue rimostranze.
- E ultimamente qualcuno non ha potuto far altro che confermarmi quanto io mi ricordavo di te. -
- Uno chi? -
- Un amico comune. Noi due abbiamo amici comuni? Ma possibile! Una cosa così intricata non mi era mai capitata. -
- Crediamo proprio che tu sia il più adatto a dirigere quest’impresa…questo progetto. -
- Ma credete chi? Ah! Il plurale…Impresa, progetto…. Insomma, vi devo sistemare dei mobili, si o no? -
- Anche. Vedremo di inserirli nel progetto. -
- Ancora con il progetto… -
- Se te ne stai calmo ora ti spiego tutto. Cerca di non interrompermi ed alla fine neanche ci devi provare a dirmi di no. -
- Cazzo! Abbiamo rifatto il Duce! Allora chi sarebbe quest’amico che si è preso tanto la briga di farmi “l’analisi logica”? -
- Ti ricorda niente un certo appello da un certo registro di classe di una certa scuola? Nerbulli…Nobile…Palmisano….- Luigi ci pensa un po’, ma appena un po’. Mica poi è rincoglionito fino a questo punto.
- L’appello della nostra classe Nerbulli Luigi…Nobile Valerio…Palmisano Vittorio…Cazzo se mi ricordo! E’ vero c’era anche Valerio…quando vi siete rivisti? Io è un po’ che non lo vedo… Indovina che lavoro fa? -
- Il ginecologo….-
- E lo dici così? Con questa freddezza? A me momenti mi prende un colpo quando me lo ha rivelato. Ho avuto un attacco d’ira che avrei spaccato tutto!
- Perché? -
- Ma come? Noi che… Lasciamo perdere…. Quando ci siamo rivisti, però,mi disse che aveva avuto dei problemi con il figlio più grande…il maschio…-
- Lucio… -
- Bravo! Lucio… -
- Fa parte del progetto… -
- Come? -
- Ti avevo pregato di non interrompermi. -
- Si! E di non dirti di no! Vai “Benito”..continua. -
- Il suo ragazzo…. Valerio ti ha raccontato, no?
- Si. -
- Dopo che fu scarcerato e rispedito in Italia… doveva anche qui scontare qualcosa, ma viste le brutte condizioni in cui era ridotto, si pensò di inserirlo in una casa di recupero. Purtroppo però questi luoghi, spesso non sono all’altezza della situazione con personale per niente preparato ad affrontare simili casi. Pensarono di imbottirlo di tranquillanti in modo che non si agitasse più di tanto e non rompesse… i coglioni. In più doveva subire l’assillo continuo di tali assistenti sociali e pseudo psicologhi che spesso con i loro interventi procurano più male che bene. Il paziente allora inizia a vegetare piuttosto che vivere. Valerio e soprattutto sua moglie non potevano darsi pace e così, venuti a sapere di questo mio incarico, mi sono venuti a trovare. Abbiamo parlato a lungo, ma più che parlare ci sforzavamo per poter trovare una soluzione a quel triste caso. Alla fine ci siamo convinti che per poter far uscire il ragazzo da quella prostrazione, bisognava trovare il modo di tenerlo occupato… una cosa seria, un lavoro…alla stregua di qualsiasi impiegato o operaio, con tanto di orario di lavoro…e non lo stare seduto a scribacchiare, a fare disegni, a vedere la televisione o tutt’al più fare una passeggiata per i giardinetti pubblici. -
- Ho capito! Dovrei farlo venire a lavorare da me. Lo farei volentieri, ma non ho tanto di quel lavoro da permettermi un operaio…il mio è poco più di un hobby…da quasi pensionato…-
- Mi hai interrotto! -
- E’ vero! Scusa, continua. -
- E ti sei anche sbagliato perché non sarebbero loro a venir ad esercitare da te, ma piuttosto tu che dovresti andar a lavorare da loro…-
- Loro chi? Ma non si parlava del figlio di Valerio? -
- Mi hai interrotto di nuovo..-
- Ho capito, ma tu ogni tanto ne dici una nuova. Sciorinale tutte insieme una buona volta! -
- Se mi fai finire. Il figlio di Valerio, si, ma anche alri sei o sette…
- Sei o sette? - A questo punto Vittorio ci rinuncia a cercare di far tacere l’amico e non glielo chiede più.
- Si, sono sei o sette ragazzi che nelle case di recupero non si sono sentiti affatto a loro agio… Pensa che hanno dichiarato apertamente che quasi quasi preferivano il carcere… Troppo immobilismo accompagnato a troppa intransigenza, troppo “fancazzismo”! -
- Fanca…che? -
- Fancazzismo, nel senso di “non fare un cazzo!” In questo modo non si riprenderanno mai. A seguito di quelle chiacchierate con Valerio e sua moglie, considerato che di casi come quelli del loro figliolo ce n’erano molti, abbiamo voluto fare un sondaggio e dalle schede ne è venuto fuori che alcuni elementi si sarebbero sentiti realizzati solo lavorando. Senz’altro una giusta terapia per cercare di scordarsi le magagne del passato e tornare ad essere degli individui normali, con una vita normale, con un futuro normale. -
- Non è che poi essere troppo normale sia tanto gratificante…almeno per me. Se nella vita non ci metti un po’ di trasgressione, che vita è! -
- Normali nel senso di gettare alle ortiche quell’inizio di vita malavitosa al di fuori della legalità che avevano intrapreso. -
- E tutto ciò come dovrebbe funzionare? - Luigi ancora non ha tanto chiaro quale dovrebbe essere il suo ruolo in tutto ciò.
- Potremmo disporre di un qualcosa come un laboratorio…- il funzionario la prende un po’ alla larga - …fornitissimo di tutto il materiale e di tutte le attrezzature inerenti al restauro. Potremmo procurarci in qualche modo il mobilio, la materia prima su cui operare e potremmo anche imbastire un certo business in modo tale da trovare probabili clienti…. Tutto sta ora nel trovare un “maestro”. - Vittorio è un politicante e sa benissimo quanto il titolo di “maestro” sia ambito da chi professa semplicemente nel campo dell’arte e dell’artigianato. Infatti fa colpo su l’amico.
- Io…il maestro….Dovrei insegnare…- ma non riesce a finire.
- Bravo, esatto, che ne dici? Accetti, allora! Non dirmi di no! -
- Ehi, “Benito“,calma! E che cazzo! Fammici pensare un po’! E’ una bella iniziativa…e quanto mi dovrebbe occupare? -
- Quello che decidi tu. Si pensava di far seguir loro un comune orario di lavoro di un comune operaio….più o meno…una trentacinquina di ore settimanali. -
- Non posso. Potrei rendermi disponibile per poco più della metà…massimo una ventina di ore…facciamo tre giorni a otto ore al giorno… ho una mia clientela che non posso trascurare del tutto. -
- Intanto cominciamo a dire se accetti, poi sugli orari di lavoro potremo sempre metterci d’accordo per trovare una soluzione. Forse troveremo anche qualcun altro per le ore rimanenti… Tu non hai nessuno di fiducia che possa alternarsi con te? - Vittorio comincia a dimostrare entusiasmo visto che l’amico non scarta a priori la sua partecipazione al progetto. Intanto Luigi sta rimuginando sul come fare per riempire quei giorni vuoti dati dalla sua assenza. All’improvviso un lampo. “ E se lo dicessi a Vania, la mia nuora…in fin dei conti lei è pratica di queste situazioni. Ha seguito anche dei progetti in carcere per i quali ha riscosso molti elogi…anche là dentro degli esperimenti nuovi….”
- Senti Vittorio, il progetto prevede il restauro classico, antico o anche il recupero di oggetti vecchi e di modernariato da poter decorare con tecniche più attuali? -
- Per me tutto ciò è arabo! Ma che mi vieni a sottigliare. Lo chiameremo Laboratorio di Restauro, ma dentro potrai sbizzarrirti con tutte le tecniche e con tutti gli accorgimenti che vorrai…Insomma a dirla papale, papale, fai come cazzo ti pare!…Sei o non sei tu il “maestro?”- insistendo ancora sul fatto del titolo. Ormai Luigi si sente proprio alle strette.
- Dammi il tempo di parlare con mia nuora. Lei ha avuto già a che fare con un progetto simile. Se un paio di giorni la settimana se la sente di sostituirmi…-
- Come si chiama? - e intanto fa per mettre le mani sulla tastiera del P.C. -
- Vania, perché? -
- Vania come? -
- Perché nome e cognome? -
- Perché se ha lavorato in un carcere il suo profilo e il suo curriculum stanno qua dentro. - e così dicendo rifila due belle manate all’aggeggio. - Ormai siamo tutti schedati….tutti sotto controllo….tutti spiati….-
- Anch’io? -
- Anche tu! Allora, il cognome? -
- Santarelli….Vania Santarelli. - lo pronuncia un po’ a malincuore. Gli sembra come di violare la privacy della nuora. Vittorio comincia a digitare .
- Ecco qua : Santarelli Vania di…..,nata il…. Coniugata con Nerbulli Carlo di Luigi…ci sei anche tu…- ma non trova per niente soddisfatto lo sguardo dell’amico - Due figli, Marco nato il…e Gloria…- Praticamente prima sono nati i figli e poi si sono sposati? - ad un funzionario solerte non deve sfuggire niente. Scherzosamente, però, calca però un po’ la mano e così…
- Mi sa tanto che io mando “affanculo” te e tutta l’Istituzione…-
- Dai, scherzavo, sai che cazzo ci frega a noi di quando si è sposato! Era per farti”sbottare”! Come ai tempi della scuola…se non si esagerava non si riusciva a farti arrabbiare…mi ricordo sai, che credi. - Luigi si calma.
- Prima hanno convissuto…sei o sette anni, poi, quando hanno appurato che si trovavano veramente bene e che i litigi e le incomprensioni non erano talmente gravi da inficiare il loro rapporto, allora lo hanno regolarizzato. Si sono decisi da poco. -
- Una specie di rodaggio…Ben fatto! Anch’io la penso così. A volte presi dalla “foga e dalla figa “ ci si sposa troppo presto…quando si è a conoscenza solo degli occhi, del seno, delle cosce della partner…e viceversa. La vita di coppia, passati i primi bollori è tutta un’altra cosa. Ci sono da affrontare insieme i problemi della casa, della spesa, del tempo libero, dei figli, se ci sono…di tutte le cose belle e delle brutte che comporta la vita di coppia. Se questi problemi si affrontano con superficialità, o magari, malgrado tutta la buona volontà non si riesce a risolverli, allora ognuno a casa sua senza aver sottoscritto niente…di nuovo liberi. Perché rovinarsi l’esistenza negli uffici degli avvocati nelle sale dei tribunali? -
- Beh, in questo caso sarebbe meglio che i figli non ci fossero perché alla fine chi ci va a rimettere sono proprio loro -
- Certo! Poi, una volta cresciuti va a finire che dobbiamo occuparcene noi…. Perché cresciuti senza il calore di una famiglia o la guida di uno dei genitori va a finire che commettono qualche fesseria… A lo sviluppo della personalità di un individuo servono entrambi. Sarebbe proprio meglio che i figli, in questo periodo di rodaggio, non si mettessero al mondo…. Dunque, continuiamo… Ha collaborato al Progetto…..presso il carcere di….. - continua a leggere in silenzio ed ogni tanto….- Mmh!…. Bene!… Mmh! Bene!… Ahi!…. Mmh!….Però! -
- Però che? - sbotta Luigi
- No,niente! -
- Però che? Come “no niente”! -
- Dice che è un ottimo elemento, capace, responsabile, tecnicamente valida, preparata, affidabile, buon rapporto con gli utenti…-
- Neanche io che sono suo suocero sapevo di tutte queste sue qualità…e nemmeno suo marito,penso….-
- Si….però….-
- Di nuovo col però! -
- Si evidenzia il fatto di possedere un bel carattere … “peperino“…diciamo un po’ ribelle…a volte proprio intransigente, specie con le Istituzioni…-
- Quando non fanno il loro dovere e, perdendosi nei meandri della burocrazia, non riescono ad istituire un bel cazzo! Ritengo che questi siano pregi e non difetti. Sa sempre cosa vuole e sa imporsi… Per me ha un buon carattere… mi piace così! Mai avuto a che dire con lei, specie nel settore lavorativo. Buona parte della merce che abbiamo a bottega, anche se ormai si può considerare negozio…-
- Bottega è più bello…fa più folklore. -
- Quasi tutto è uscito dalle sue mani, dalle sue idee. Per quanto riguarda invece il lato privato, familiare, extra lavoro, penso proprio che Carlo non poteva scegliere di meglio. -
- Lo dice anche qui. -
- Come lo dice anche qui? Ora queste scatole si intrufolano pure nei letti della gente? Delle coppie? -
- No, parlavo del carattere in generale…qui lo evidenzia. D’altronde in queste scatole ci si devono inserire i dati precisi, mica si può andare a simpatia… Se uno è bravo è bravo, se è ribelle è ribelle…-
- Se è stronzo…lo viene a sapere da queste scatole insomma! -
- Esatto! Comunque okay! Va bene! Allora siamo d’accordo. Fammi sapere al più presto. -
- Toglimi un’ultima curiosità : come mai tra tante attività avete preso di petto il restauro dei mobili e non un’altra qualsiasi? -
- Su quelle schede abbiamo prospettato la scelta fra una decina di lavori, di mestieri… è andata a finire che tutti, all’unanimità, hanno optato per questo. Tutti e sette, pensa! - ma nel fornire queste spiegazioni a Luigi sembra che Vittorio manifesti un entusiasmo troppo eccessivo…non tanto spontaneo.
- Pensa un po’! -
- Fammi sapere nel giro di due o tre giorni…che abbiamo intenzione di cominciare al più presto. -
- Eh! Due o tre giorni dammeli… Cominciare subito… nell’eventualità accettassi, dovrete pur allestire un laboratorio…le attrezzature, i materiali…-
- Già a disposizione. -
- Come già a disposizione? -
- Se vuoi ti faccio vedere…. Un vero laboratorio d’avanguardia con tutto ciò che serve per il restauro… poi in seguito se avrete bisogno di qualcosa più in particolare vedremo di procurarvelo. -
- Un momento! E tu, voi, avete allestito un laboratorio? E come facevate a sapere che avrei accettato? -
- Valerio mi ha assicurato che l’avresti fatto. Si vede che ormai ti conosce bene. -Luigi al nome di Valerio cerca di cambiare discorso.
- Quel guardone spudorato! A proposito, sai che professione esercita? -
- Il ginecologo…già ne abbiamo parlato…-
- Ah! Si, ma è una cosa che mi ha talmente messi in subbuglio che…. Quanta passera! Quante passere vede ogni giorno! -
- Prima o poi viene a noia… -
- A te verrà a noia! -
- Dagli e dagli….-
- Senti, su questi argomenti non mi va di scherzare! Se provi ad insistere va a finire che non accetto più l’incarico… e non mi vedi più. - Vittorio veramente ci rimane un po’ così. Questa volta proprio non riesce a distinguere se l’amico scherza o fa sul serio. Allora taglia corto:
- Ora ti devo salutare. Aspetto altra gente…altri appuntamenti… altri problemi…-
- Ciao, ti faccio sapere. -
- Al più presto, eh! - roteandogli l’indice sotto il naso.
Luigi, fatto il lungo corridoio, riprende a scendere lo scalone che gli sembra di aver già visto…Ma certo! Appena un’ora fa… Ripensa al fatto della scelta unanime dei ragazzi e la cosa in un certo qual modo lo inorgoglisce e lo fa sentire importante. Preso da tali pensieri neanche si accorge che, superato quel portone smisurato, già è sul marciapiede.
- Pistaaaa! - si sente urlare dietro. Una ragazzina lo sta percorrendo in bici…
2 LUIGI NE PARLA CON VANIA.
E’ logico che da quell’incontro tutti i suoi pensieri andassero a finire col domandarsi perché proprio lui…. perché il suo mestiere?
Solo in seguito, ma molto in seguito, verrà a sapere che oltre al restauro dei mobili erano stati loro prospettati dei mestieri inverosimili… proprio al limite “della decenza”! Minatori nelle solfatare della Sicilia, Operatori in un’azienda raccoglitrice di letami, Disboscatori, Raccoglitori di prodotti agricoli, Operai di altiforni, e via di seguito con altri cinque o sei mestieri orripilanti… Lavori ormai appannaggio di quei poveri extracomunitari disposti a tutto pur di andarsene dai loro paesi dove la fame la “battono con la pertica”, come recita un vecchio detto. Individui difronte ai quali bisognerebbe inginocchiarsi in modo reverenziale come ringraziamento e che invece oltre che ai lavoracci devono anche subire le angherie dei loro datori di lavoro. Luigi, comunque ora come ora di tutti quei sotterfugi orditi dall’amico per accaparrarselo non sa nulla anche se la cosa continua a sembrargli un po’ strana. Suonerebbe un pò strana anche al più sprovveduto degli ingenui…Poi, quando in seguito verrà a scoprirlo…
“ Carogna! Tutto pilotato! Ma guarda come spudoratamente hanno organizzato la cosa! Politici di merda che si credono di fare e disfare a proprio piacimento…che si credono chissà chi e non ti lasciano alcuna possibilità di scelta.” Questa sarà la sua reazione istintiva quando verrà a scoprire tutto l’inganno. Per ora in testa gli martella una sola frase di tutto il chiacchierare dell’amico:
” Pensaci . Dammi una risposta in breve e…non dirmi di no!”
“ Coglioni! Alla faccia della democrazia… Perché sono io… che se un discorso del genere lo avesse fatto a mio padre… Ahi! Ahi! Sai i denti…. Avrebbe fatto la fortuna del suo dentista!”
L’artigiano si sente veramente lusingato. E’ vero che Vittorio aveva ordito il tranello organizzando tutto quel bailamme per poter usufruire della sua collaborazione, ma se l’aveva fatto, se Valerio in qualche modo gli aveva dato una mano, se proprio ci tenevano tanto a coinvolgerlo in questo esperimento, si vede che nutrivano assai fiducia in lui… che lo consideravano all’altezza…. Se non è fiducia questa….Quando lo scoprirà non potrà fare a meno di sfogarsi anche così: “Non mi è mai piaciuto sollazzarmi nella politica…specie nei giochi di potere dei partiti, ma certa politica…certi politici se non ci fossero dovremmo senz’altro inventarceli!”.
Non appena sente rientrare la nuora “ l’aggredisce” senza dargli la possibilità di riprendere fiato e le spiattella tutto l’ambaaradam del discorso con Vittorio Palmisano.
- Che ne dici allora? - Vittorio gli ha messo fretta ed ora lui, mette fretta a lei.
- La cosa è interessantissima anche se gli introiti non sono un gran che….
- E’ un progetto. Con i progetti non è che ti devi aspettare di farci i soldi… Gli operatori ,gli esecutori, gli ideatori, forse…anzi, senz’altro, ma chi sta in periferia… -
- Saranno ragazzi tranquilli? Quando operai nel carcere con me avevo sempre un paio di guardie. Cosa ti ha detto a proposito? Da quel che ho capito mi sembra che questi viaggiano un po’ a ruota libera… Che elementi sono? -
- Non lo so proprio. Sono stato in contatto con loro appena un’oretta. L’unico che conosco abbastanza è Lucio, il figlio di quel mio amico ginecologo…-
- Tu hai un amico ginecologo? - lo sa benissimo, ma fa finta di cadere dalle nuvole. Conoscendo bene il suocero non perde mai occasione per stuzzicarlo.-
- Eh! Si. -
- Però! -
- Ma insomma! Con tutti questi “però“! Da un po’ di tempo ognuno con cui mi ritrovo a parlare se ne esce con un “però”. - Vania cambia discorso.
- Sai per caso dove dovremmo lavorare? -
- Vittorio mi ha detto che hanno un laboratorio fornitissimo di tutti gli attrezzi e di tutti i materiali occorrenti per il lavoro…non so dove… Mi voleva portare a vedere ma poi… -
- Carlo,che ne dici? - Vania vuole il parere del suo compagno.
- Mi sembra una buona cosa… e poi un paio di giorni alla settimana non ti portano via tanto… baderò io ai bambini. -
- Come sarebbe l’orario? -
- Dalle 9.oo alle 18.00 con un’ora,un’ora e mezza per il pranzo ed un paio di pause per la colazione e la merenda. Circa otto ore effettive. Il pranzo provvederà un furgone a portarcelo… dal carcere, credo. -
- Probabile, allora, che detto laboratorio si trovi nelle vicinanze. -
- Senz’altro in zona…. Allora che ne dici? - Vania si piazza sull’attenti e mettendosi una mano sulla fronte a mò di saluto militare:
- Obbedisco…generale! - Le capita spesso di chiamare così il suocero, specie quando lui intavola discorsi autoritari o ufficiali tipo “ Se te lo dico io”….“So tutto io”. Cosa che capita di rado, ma quando avviene :”Certo generale!” “Sara fatto generale!”
- Bene, domani telefono al Palmisano e gli dico che accetto…. anzi, che tu accetti poiché io una certa disponibilità già gliel’ho data. Nell’eventualità di un primo approccio con quei ragazzi vuoi che andiamo insieme? Visto che due giorni la settimana li dovranno trascorrere in tua compagnia…-
- Mah! Non saprei…. Bisognerebbe vedere come è impostata la cosa….ma forse è meglio che la prima volta si ritrovino davanti un solo punto di riferimento….anche nell’eventualità di un futuro scontro…- Si vede subito che la donna è ferrata riguardo problemi psicologici.
- Scontro come? - fa preoccupato Luigi.
- Scontro di pareri…scontro fisico…perché no? Ti sei dimenticato che non avrai a che fare con dei collegiali, ma piuttosto con ragazzi che non sono “tocchi di santo” e che potrebbero anche non avere tanta voglia di starti a sentire? Gente che a minacciarti con un coltello fatto in casa o con un cacciavite ci mettono un attimo…e un altro attimo per infilartelo nella pancia….- Luigi si fa pensieroso e borbotta a mezza bocca :
- Io mi sa che ci rinuncio….vedi mai di finire la carriera in una pozza di sangue…-
- Ma dai, babbo, - interviene Carlo - non ti accorgi che questa stupidina sta scherzando? -
- Scherzando un cazzo! E’ proprio questa la situazione,altroché! -
- Che tipi ti sono sembrati ? -
- Ci rifai! Non so niente di niente… sono giovani… quattro. Cinque uomini e tre donne… - inconsciamente si ritrova a pensare che forse queste è più facile tenerle a bada .
- Se sono giovani allora andiamo pure tranquilli. I giovani sono esuberanti, ma per solito non sono malvagi poiché ancora non gli si sono formati i “calli nello stomaco“…. Comunque è preferibile che il primo approccio lo abbiano con te solo. Vai pure in avanscoperta… che poi mi racconterai. Dopodiché cercheremo di organizzare al meglio il mio subentro. -
Poco dopo,senza aspettare affatto quei tre o quattro giorni che aveva chiesto all’amico dell’Istituzione per decidere, Luigi alza la cornetta e gli comunica la sua, la loro disponibilità. In cuor suo non vede l’ora di cominciare… chissà se riuscirà a dormire questa notte. Un problema che si porta dietro da quando era bambino…Se per caso il giorno dopo era in programma un qualcosa di nuovo, di emozionante, che so,una partenza, un incontro,una festa,ecc…la notte proprio non riusciva a chiudere occhio….e la cosa continua tuttora.
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